Maria Grazia Giacomazzi

AMBITI TEMATICI: Politiche per le donne e le pari opportunita’, Poverta’, emarginazione, integrazione, immigrazione, diritti.

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Nata a Castelfranco dove risiedo, ho 55 anni, sposata e con due figli. Laureata in Scienze della formazione a Padova ho lavorato nella scuola e attualmente svolgo attività di libero professionista tra Castelfranco e Padova. L’esigenza di capire le connessioni tra educazione trasmissione generazionale e legame sociale, mi ha condotta ad un ulteriore percorso di formazione personale nel campo della psicanalisi. Dal 1998 al 2008 ho lavorato nella cooperazione sociale occupandomi della dipendenza patologica, in particolare di tossicomania. Questa esperienza mi ha insegnato cose fondamentali sui rapporti familiari e sui presupposti soggettivi da cui possono scaturire questi disagi. Mi ha insegnato la necessità di cercare sempre una via che permetta di riallacciare o di tessere i fili logori o interrotti del tessuto sociale a cui apparteniamo. Anche il pensiero femminile e la condizione delle donne è un tema che mi appassiona e per questo nel 2003 ho accolto l’invito di un’amica e collega di far parte dell’equipe del consultorio familiare del Centro italiano femminile di Padova. Le donne negli ultimi 50 anni hanno ottenuto riconoscimenti e conquistato una posizione sociale, ma questi progressi hanno un prezzo ancora altissimo. Alle evidenti conquiste s’affacciano nuove contraddizioni e paradossi parallelamente ad antichi misconoscimenti sia nel campo della libertà individuale (misconoscimento che nella sua forma più radicale è annientamento violento: femminicidio) sia nel lavoro (il famoso tetto di cristallo è una realtà di fatto e l’Italia è ancora molto lontana dai parametri suggeriti nel trattato di Lisbona). C’è ancora molta strada da fare e nuove energie da mettere al servizio della conciliazione tra vita familiare e opportunità lavorative che ancora penalizzano particolarmente le donne. Allora promuovere una concreta realizzazione delle pari opportunità significa promuovere una cultura inclusiva e rispettosa delle differenze. Credo che lo specifico femminile debba trovare finalmente cittadinanza simbolica e le donne, quando rinunciano ad essere cloni degli uomini, possono contribuire all’avanzamento culturale necessario per una più equa condizione di vita per tutti. Mi sono iscritta al Partito Democratico nel 2009 e dal 2010 faccio parte del direttivo del circolo di Castelfranco. Dal 2013 sono membro dell’assemblea regionale per la mozione Renzi.