PERCHE’ I POVERI VOTANO A DESTRA
Riportiamo uno studio dell'Università Bocconi del 13 Maggio 2025 che ci sembra utile per l'attuale campagna elettorale; è molto interessante per comprendere un fenomeno apparentemente incomprensibile del perchè i poveri votano a destra
Politica identitaria e disuguaglianze: lo studio Bocconi che spiega il cambiamento
La politica identitaria e disuguaglianze sono oggi al centro del dibattito politico.
Uno studio dell’Università Bocconi spiega come le battaglie culturali abbiano sostituito quelle economiche, cambiando il modo in cui le persone votano. Questo cambiamento ha favorito la crescita della destra, persino tra chi rischia di perdere di più in termini economici.
Politica identitaria e disuguaglianze: il paradosso della nostra epoca
Oggi assistiamo a un paradosso evidente:
- le disuguaglianze economiche aumentano,
- ma la domanda di redistribuzione diminuisce.
Le classi popolari, storicamente vicine alla sinistra, scelgono sempre più spesso la destra.
Le campagne elettorali non si concentrano più su salari, welfare e tasse, ma su temi culturali come religione, immigrazione e valori tradizionali.
Secondo lo studio di Nicola Gennaioli e Guido Tabellini, pubblicato su Econometrica:
“Non siamo più divisi in classi economiche, ma in identità culturali. È qui che si gioca la partita politica”.
Quando la cultura supera l’economia nella politica
Gennaioli e Tabellini spiegano che la polarizzazione politica non dipende più solo da reddito e ricchezza.
Oggi la frattura principale è tra due visioni opposte della società:
- Progressisti multiculturali
- Conservatori legati a valori locali e tradizionali
Quando la cultura diventa il tema dominante, anche un lavoratore precario può sentirsi più vicino a un’identità conservatrice che alla propria classe sociale.
Come le persone scelgono la propria identità
Le persone scelgono l’identità che percepiscono come più rilevante nei conflitti sociali.
- Quando l’economia domina l’agenda politica, le divisioni seguono le classi sociali.
- Quando emergono temi culturali, la spaccatura diventa culturale, superando quella economica.
Come spiega Tabellini:
“Un cittadino che si identifica come bianco, cristiano e tradizionalista darà meno importanza alla redistribuzione economica e più alla difesa dei propri valori, anche se appartiene a una classe svantaggiata”.
Propaganda identitaria: la strategia che divide
Lo studio mostra come i partiti abbiano imparato a sfruttare questa dinamica.
Oggi investono risorse nella propaganda identitaria, creando uno scontro tra “noi” e “loro”:
- cittadino locale contro immigrato,
- lavoratore tradizionale contro élite progressista.
Questo processo, definito “spargere stereotipi”, mira a:
- rafforzare le divisioni culturali,
- radicalizzare le posizioni politiche,
- aumentare la polarizzazione.
“La propaganda non serve a convincere, ma a radicalizzare”, afferma Gennaioli.
“Ogni slogan estremo spinge l’avversario a diventare ancora più estremo”.
Politica identitaria e disuguaglianze: il sondaggio che conferma la teoria
Un sondaggio su 3.000 cittadini americani dimostra che la maggior parte oggi si identifica in termini culturali, non economici.
- Chi si definisce “bianco, cristiano e tradizionalista” tende a essere più ostile all’immigrazione e meno favorevole alla redistribuzione.
- Chi si riconosce come “secolare, multiculturale e cittadino del mondo” ha posizioni opposte.
Queste identità influenzano il voto molto più del reddito.
Il caso China Shock: la prova concreta
Il modello è stato testato sul caso del China Shock, ovvero l’impatto della concorrenza cinese sulle aree industriali statunitensi.
Nei territori più colpiti:
- gli elettori conservatori hanno chiesto meno redistribuzione,
- e più politiche anti-immigrazione.
Questo fenomeno è iniziato prima dell’ascesa di Donald Trump, dimostrando che non si tratta solo di propaganda, ma di un cambiamento profondo e duraturo.
Un mondo diviso, ma non più per reddito
La teoria di Gennaioli e Tabellini spiega anche la crisi europea:
- il declino dei partiti socialdemocratici,
- la crescita di campagne identitarie,
- la debolezza di una politica che parla solo di disuguaglianze economiche.
“La sinistra ha sottovalutato il ruolo della cultura”, conclude Tabellini.
“Finché ignorerà i temi identitari, continuerà a perdere proprio tra i suoi ex elettori”.
INCONTRO N° 3: LA CITTA’ E IL LAVORO: SVILUPPO, IMPRESE, LAVORATORI NELL’ERA DIGITALE
CICLO DI 4 INCONTRI: “LE NOSTRE CITTÀ, IL NOSTRO FUTURO”
dedicato alle tre grandi sfide che chi è chiamato ad amministrare le nostre comunità dovrà affrontare: cambiamenti climatici, trasformazione del mondo del lavoro, inverno demografico.
INCONTRO N° 1: GIOVEDI’ 25 GENNAIO IMMAGINARE LE CITTA’ DEL FUTURO
INCONTRO N° 2 : GIOVEDI’ 7 MARZO VIVERE LA CITTA’: AMBIENTE, ENERGIA E SOSTENIBILITA’
INCONTRO N° 3: VENERDI’ 5 APRILE LA CITTA’ E IL LAVORO: SVILUPPO, IMPRESE, LAVORATORI NELL’ERA DIGITALE
INCONTRO N° 4: GIOVEDI’ 9 MAGGIO FAMIGLIA: SALUTE, COMUNITA’ E SOLIDARIETA’
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Terzo appuntamento del ciclo di incontri “LE NOSTRE CITTÀ, IL NOSTRO FUTURO”
Il Circolo PD di Castelfranco Veneto annuncia la partecipazione di Stefano BONACCINI al terzo evento del PD: LA CITTÀ E IL LAVORO: SVILUPPO, IMPRESE E LAVORATORI NELL’ERA DIGITALE
Digitale, big data, intelligenza artificiale: cambia il modo di produrre e di lavorare anche nella #castellana. Quali sono le conseguenze per le imprese, per le lavoratrici e i lavoratori del nostro territorio? Quali sono le politiche che un’amministrazione locale può mettere in campo per rendere queste trasformazioni vere opportunità di sviluppo per la propria comunità?
Venite a scoprirlo venerdì 5 aprile ore 20:45 all’Auditorium del Centro Bordignon di CASTELFRANCO VENETO, via Bassano 16, nel terzo appuntamento del nostro ciclo di incontri LE NOSTRE CITTÀ, IL NOSTRO FUTURO.
Ne parleremo con:
STEFANO BONACCINI, presidente Regione Emilia-Romagna
PAOLINO BARBIERO, già segretario generale CGIL Treviso
GLORIA SPAGNOLO, responsabile formazione FabLab Castelfranco Veneto
Introdurrà l’incontro: PIERO FASSINO, deputato e già sindaco di Torino
Presentereranno la serata Teresa Spaliviero e Giovanni Zorzi.
DALLA STAMPA
Bonaccini Emilia-Romagna locomotiva d’Italia grazie all’innovazione”. Il presidente all’evento del PD di ROSSANNA SANTOLIN
Il digitale sta rivoluzionando il mondo del lavoro: si stima che entro il 2030 un terzo degli occupati farà lavori che oggi non esistono ancora e la cifra salirà a due terzi entro il 2050.
Interrogarsi su questi cambiamenti e sui doveri della politica verso un mondo dell’occupazione che deve fare i conti, fra le altre, con l’avvento dell’Intelligenza artificiale, è stato il tema al centro della serata organizzata dal Partito Democratico di Castelfranco Veneto venerdì al centro Don Bordignon a cui hanno partecipato il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il deputato e già sindaco di Torino Piero Fassino, il segretario della Cgil di Treviso Paolino Barbiero e Gloria Spagnolo, imprenditrice digitale del Fablab.
“Investire nel capitale umano, nell’innovazione, nell’alta formazione supportando le imprese manifatturiere nell’internazionalizzazione”: questa in sintesi la ricetta per rimanere competitivi in un mondo che cambia secondo il presidente dell’Emilia Romagna, regione che in termini di crescita, anche grazie a forti investimenti in innovazione, ha scalzato Veneto e Lombardia.
Non solo Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma nella Food Valley, la Regione di Bonaccini – 62 milioni di presenze turistiche nel 2023 – sta facendo investimenti corposi in settori strategici quali la Space economy, l’intelligenza artificiale, la transizione ecologica (la grande sfida della Motor valley), big data e promette di diventare la principale Data Valley europea con un centro che fornirà le previsioni meteo a tutto il continente e dotata del supercomputer Leonardo, primo in Europa per capacità di calcolo.
I risultati di questi investimenti si toccano già con mano. “L’Emilia Romagna oggi, come l’ha definita Giorgia Meloni, è la locomotiva d’Italia- evidenzia Bonaccini – Negli ultimi nove anni nessuno è cresciuto come noi e l’export ha superato il record degli 83 miliardi di euro del 2022, il tutto nonostante l’alluvione da 9 miliardi di euro di danni. Non so se ho fiducia nell’Italia, nella mia regione sì, perchè siamo sulla traiettoria giusta” conclude.
“Diversificare le vocazioni, proprio come fece (con successo) Torino quando il modello Fiat entrò in crisi alla fine degli anni ’80” è lo spunto arrivato da Piero Fassino per cui “gli enti locali hanno un ruolo cruciale nell’orientare gli investimenti e dunque nel guidare le comunità in un momento di trasformazione sociale che traina quella urbana”.
Neanche a farlo apposta, il primo Fablab d’Italia è nato proprio a Torino e ora questa esperienza innovativa si sta diffondendo, seppur lentamente, in tutta la Penisola. Anche a Castelfranco Veneto ce n’è uno ed è quello in cui lavora Gloria Spagnolo che si confronta quotidianamente con le nuove tecnologie intelligenza artificiale in primis.
“In un Fablab lavorano ricercatori dai background più diversi, ingegneri ma anche psicologi e umanisti che hanno a disposizione apparecchiature tecnologiche, dalle stampanti 3D alle frese di precisione, che usano per sviluppare soluzioni innovative mettendo assieme competenze trasversali” spiega Spagolo.
Il laboratorio-fabbrica, da cui Fablab, nasce per supportare perlopiù le microimprese che possono affiancarsi a queste realtà per testare o creare ex novo nuovi prodotti, ma anche per familiarizzare con nuove tecnologie, il che li rende a tutti gli effetti dei tasselli di un nuovo mondo del lavoro che avanza.
“Per costruire la Castelfranco del futuro dobbiamo prima immaginarla, riflettendo sulle sfide del mondo contemporaneo che vanno oltre la dimensione locale, come la denatalità, il cambiamento climatico e le nuove tecnologie” ha sottolineato Stefano Zorzi, segretario provinciale del PD nel ringraziare Teresa Spaliviero, segretaria del circolo castellano e organizzatrice dell’evento.
(Fonte foto: Qdpnews.it)
INCONTRO N° 2: VIVERE LA CITTÀ: AMBIENTE, ENERGIA E SOSTENIBILITÀ.
CICLO DI 4 INCONTRI: “LE NOSTRE CITTÀ, IL NOSTRO FUTURO”
dedicato alle tre grandi sfide che chi è chiamato ad amministrare le nostre comunità dovrà affrontare: cambiamenti climatici, trasformazione del mondo del lavoro, inverno demografico.
INCONTRO N° 1: GIOVEDI’ 25 GENNAIO IMMAGINARE LE CITTA’ DEL FUTURO
INCONTRO N° 2 : GIOVEDI’ 7 MARZO VIVERE LA CITTA’: AMBIENTE, ENERGIA E SOSTENIBILITA’
INCONTRO N° 3: VENERDI’ 5 APRILE LA CITTA’ E IL LAVORO: SVILUPPO, IMPRESE, LAVORATORI NELL’ERA DIGITALE
INCONTRO N° 4: GIOVEDI’ 9 MAGGIO FAMIGLIA: SALUTE, COMUNITA’ E SOLIDARIETA’
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Cambiamento climatico, crisi energetica, consumo di suolo, smog: come Castelfranco Veneto riuscirà a vincere le sfide della transizione ecologica?
E’ questo il tema del secondo appuntamento del ciclo di incontri “LE NOSTRE CITTÀ, IL NOSTRO FUTURO” di Giovedì 7 marzo ore 20:45 al Centro Don Ernesto Bordignon
RELATORI:
Achille Variati, eurodeputato
Mariarosa Barazza, sindaca di Cappella Maggiore
Piero Pelizzaro, Direttore Globe Italia e già Chef Resilience Officer del Comune di Milano
Introducono la serata:
Andrea Zanoni, consigliere regionale
Matteo Favero, responsabile ambiente PD provincia Treviso e PD Veneto
INCONTRO N° 1: IMMAGINARE LE CITTA DEL FUTURO
CICLO DI 4 INCONTRI: “LE NOSTRE CITTÀ, IL NOSTRO FUTURO”
dedicato alle tre grandi sfide che chi è chiamato ad amministrare le nostre comunità dovrà affrontare: cambiamenti climatici, trasformazione del mondo del lavoro, inverno demografico.
INCONTRO N° 1: GIOVEDI’ 25 GENNAIO IMMAGINARE LE CITTA’ DEL FUTURO
INCONTRO N° 2 : GIOVEDI’ 7 MARZO VIVERE LA CITTA’: AMBIENTE, ENERGIA E SOSTENIBILITA’
INCONTRO N° 3: VENERDI’ 5 APRILE LA CITTA’ E IL LAVORO: SVILUPPO, IMPRESE, LAVORATORI NELL’ERA DIGITALE
INCONTRO N° 4: GIOVEDI’ 9 MAGGIO FAMIGLIA: SALUTE, COMUNITA’ E SOLIDARIETA’
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IL PRIMO APPUNTAMENTO DEL CICLO DI INCONTRI: “LE NOSTRE CITTÀ, IL NOSTRO FUTURO” E’: IMMAGINARE LE CITTÀ DEL FUTURO
L’incontro si terrà Giovedì 25 gennaio, ore 20:45, presso l’Auditorium del Centro Don Ernesto Bordignon, via Bassano 16, Castelfranco Veneto.
Cominciare a immaginare insieme la città che vogliamo è il primo passo per poterla costruire. Lo faremo raccogliendo idee e proposte dalle esperienze di chi in primapersona si sta impegnando a migliorare la vita della propria comunità con visioni innovative, progetti ambiziosi e tanta buona politica.
Dopo i saluti di Andrea Martella, senatore e segretario regionale del Partito Democratico Veneto
Saranno con noi i sindaci del Partito Democratico:
- Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente ALI Nazionale
- Sindi Manushi, sindaca di Pieve di Cadore
- Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza
Introduce TERESA SPALIVIERO, segretaria PD Castelfranco Veneto
Modera e conclude GIOVANNI ZORZI, segretario provinciale PD Treviso
CICLO DI INCONTRI: “LE NOSTRE CITTA’, IL NOSTRO FUTURO”
CICLO DI 4 INCONTRI: “LE NOSTRE CITTÀ, IL NOSTRO FUTURO”
dedicato alle tre grandi sfide che chi è chiamato ad amministrare le nostre comunità dovrà affrontare: cambiamenti climatici, trasformazione del mondo del lavoro, inverno demografico.
INCONTRO N° 1: GIOVEDI’ 25 GENNAIO IMMAGINARE LE CITTA’ DEL FUTURO
INCONTRO N° 2 : GIOVEDI’ 7 MARZO VIVERE LA CITTA’: AMBIENTE, ENERGIA E SOSTENIBILITA’
INCONTRO N° 3: VENERDI’ 5 APRILE LA CITTA’ E IL LAVORO: SVILUPPO, IMPRESE, LAVORATORI NELL’ERA DIGITALE
INCONTRO N° 4: GIOVEDI’ 9 MAGGIO FAMIGLIA: SALUTE, COMUNITA’ E SOLIDARIETA’
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Il Circolo PD di Castelfranco Veneto organizza un ciclo di 4 incontri: “LE NOSTRE CITTÀ, IL NOSTRO FUTURO” dedicato alle tre grandi sfide che chi è chiamato ad amministrare le nostre comunità dovrà affrontare: cambiamenti climatici, trasformazione del mondo del lavoro, inverno demografico.
Saranno con noi amministratori locali da tutta Italia, esperti, rappresentanti della società civile che ci racconteranno come si possono percorrere strade nuove per dare risposte concrete ai bisogni e alle domande delle nostre comunità.
Tutti gli incontri si svolgeranno presso l’Auditorium del Centro Don Ernesto Bordignon, via Bassano 16, Castelfranco Veneto.
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CICLO DI 4 INCONTRI: “LE NOSTRE CITTÀ, IL NOSTRO FUTURO”
dedicato alle tre grandi sfide che chi è chiamato ad amministrare le nostre comunità dovrà affrontare: cambiamenti climatici, trasformazione del mondo del lavoro, inverno demografico.
INCONTRO N° 1: GIOVEDI’ 25 GENNAIO IMMAGINARE LE CITTA’ DEL FUTURO
INCONTRO N° 2 : GIOVEDI’ 7 MARZO VIVERE LA CITTA’: AMBIENTE, ENERGIA E SOSTENIBILITA’
INCONTRO N° 3: VENERDI’ 5 APRILE LA CITTA’ E IL LAVORO
INCONTRO N° 4: GIOVEDI’ 9 MAGGIO
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STORIA DI UNA MARCONATA: QUINTA PUNTATA. GLI INTERVENTI DI CASTELFRANCO MERITA NEI CONSIGLI COMUNALI DI LUGLIO E AGOSTO 2023
Sull’amministrazione comunale di Castelfranco Veneto, il teatrino estivo delle dimissioni da sindaco di Stefano Marcon, poi ritirate, delle dimissioni di assessori e consiglieri comunali, del successivo rimpasto della Giunta e della surroga di alcuni consiglieri, che ha riguardato esclusivamente la Lega, sembra essersi concluso.
Stefano Marcon è tuttora sindaco, non sappiamo per quanto ancora, visto che, comprendendo il suo voto, può contare su una maggioranza di soli 13 consiglieri su 25.
Le vicende sono note. Il 25 luglio scorso, dopo il ritiro delle dimissioni, si è tenuto un consiglio comunale il cui o.d.g. comprendeva una mozione presentata dallo stesso sindaco per verificare se aveva ancora una maggioranza. Il successivo 8 agosto si è tenuta un’altra seduta del consiglio per l’approvazione della nomina a consiglieri di tre persone per la surroga del consigliere Zanellato, dimissionario, e dei due consiglieri decaduti in quanto nominati assessori.
La nuova composizione di Giunta e Consiglio è reperibile nel sito web del Comune.
I cinque consiglieri di Castelfranco Merita (Sebastiano Sartoretto, Claudio Beltramello, Alessandro Boldo, Gianni Fiscon, Nazzareno Bolzon) hanno tutti preso la parola durante questi ultimi due consigli comunali, con interventi di rilevante spessore politico nei quali, oltre ad una chiara lettura delle vicende castellane, emerge una visione politica di alto profilo. I singoli punti di vista dei nostri consiglieri, oggetto dei loro interventi, compongono una visione omogenea e coerente, che rende l’idea dei principi e dell’azione politica della nostra coalizione.
Si ritiene utile fornire la trascrizione letterale degli interventi dei nostri consiglieri nelle due sedute del 25 luglio (leggi) e dell’8 agosto (leggi), riportata nei documenti allegati a questa mail, e se ne consiglia una attenta lettura quale contributo ad una riflessione politica.
Le intere sedute del consiglio possono essere viste nella pagina Youtube del Comune.
Un caro saluto
Il leader della coalizione Castelfranco Merita
Sebastiano Sartoretto
PUNTATE PRECEDENTI
4° puntata INTERVISTA DI ZORZI SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD 12 LUGLIO
La lettura del Partito Democratico viene affidata a un post di Giovanni Zorzi, segretario provinciale del PD, del 12 luglio 2023: “Da castellano mi sento preso in giro. La città è stata tenuta in scacco per due settimane da un sindaco e da una maggioranza che, evidentemente a corto di idee, ambizione e strategie, scaricano tra di loro la frustrazione con litigi e ricatti che non c’entrano nulla con il bene di Castelfranco.
Mi consola pensare che siamo ai titoli di coda di un brutto film che dura ormai da tredici anni: il centrodestra poco ha fatto in questi anni e ora, con questa maggioranza litigiosa e raccogliticcia, nulla farà. Non farà nulla per contrastare la perdita di attrattività della città, non farà nulla contro gli aumenti dei costi dei servizi per le famiglie, non farà nulla per il commercio che langue, per la carenza di aree verdi, per le infrastrutture che mancano, per l’ospedale dimezzato, per gli affitti alle stelle, per i giovani che scappano alla ricerca di posti più stimolanti dove vivere.
Sono convinto che dopo tutto questo teatrino imbarazzante i castellani non abbiano più voglia di farsi prendere in giro e che il momento di voltare finalmente pagina arriverà presto.”
3° puntata RITIRO DELLE DIMISSIONI 12 LUGLIO
I movimenti convulsi di un sindaco dimissionario che vorrebbe trovare giustificazioni per il ritiro delle dimissioni, che aveva deciso fin dall’inizio.
Si segnala il tentativo, inizialmente concordato con Marcon ma poi fallito, della lista “Punto d’Incontro” di allargare la maggioranza comprendendo le opposizioni in una sorta di governo di emergenza. Né le opposizioni né i partiti di maggioranza hanno apprezzato questo tentativo.
Alla fine Marcon ritira le dimissioni, dopo 18 giorni, il 12 luglio. Con una conferenza stampa in municipio (stavolta non con un post su facebook) Marcon annuncia una verifica in Consiglio Comunale e un probabile rimpasto della Giunta (sembra più che altro per salvare le apparenze sulle motivazioni delle dimissioni).
Sui social dilaga l’ironia, ad esempio: Alle 12:30 presso l’ufficio del sindaco Marcon, l’ultimo atto della sceneggiata: “Il dimissionario pentito”
La consigliera provinciale Antonella Tocchetto del Partito Democratico commenta: “Cosa ha ottenuto da tutto ciò? Se la sua mossa era stata fatta pensando di ottenere la garanzia di essere il prossimo candidato unitario del centrodestra a presidente della Provincia con elezione diretta, come sembra passi in Parlamento, non mi pare che l’operazione sia andata in porto”.
2° puntata: LA POSIZIONE DEL PD E DELLA COALIZIONE CASTELFRANCO MERITA
Nell’intervista del 29 giugno (Il Gazzettino e La Tribuna del 30.6.2023), Sebastiano Sartoretto stigmatizza la mossa del sindaco: “Marcon, basta sceneggiate!” “Questo non ha niente a che vedere con la democrazia e il sano dibattito politico, ma solo con ripicche di natura personale all’interno della Lega. È probabile che si concluderà a tarallucci e vino, con Marcon che ritirerà le dimissioni, dicendo di farlo per il bene della città. Succederà che Marcon ritirerà le dimissioni e si accontenterà del bacio della pantofola.” Sartoretto sostiene anche che i tre consiglieri debbano spiegare in Consiglio le ragioni per cui sono usciti dalla Lega e hanno costituito il gruppo misto. Il sindaco parla di ricatti politici che hanno causato rallentamenti amministrativi, ma di tutto questo niente abbiamo visto né saputo. Marcon non fa una bella figura davanti alla città. Non si possono usare le istituzioni per questi giochetti, perché quando qualcuno fa una denuncia, la deve esplicitare e prendere gli adeguati provvedimenti.
PD – 6 luglio- MANCA ANCORA UNA SUDDITA AL BACIO DELLA PANTOFOLA !
“Stefano Marcon in questo periodo sta ancora facendo il presidente della Provincia o è tutto sospeso in attesa dell’ultimo vassallo che deve effettuare il bacio della pantofola, di storica memoria, e che quindi dopo l’inchino al papa della maggioranza di Castelfranco possa tornare il papa anche in Provincia?” Il sarcasmo di Sebastiano Sartoretto, consigliere provinciale e consigliere comunale di Castelfranco del PD Castelfranco Veneto, ha incendiato l’assemblea ieri pomeriggio al Sant’Artemio (consiglio provinciale convocato dallo stesso Marcon). (da Il Gazzettino)
Nella maggioranza nessuno si fida più di nessuno. A fronte del tentativo della lista “Punto d’Incontro (v. 3° puntata, ndr), l’11 luglio Sebastiano Sartoretto commenta: Sono due anni e mezzo che cerchiamo un punto d’incontro con la maggioranza che su questi temi, uno su tutti la piscina, ha fatto e disfatto senza mai confrontarsi nel concreto. Adesso non c’è più spazio per il confronto, c’è solo la possibilità che, con un sussulto di dignità politica, Marcon prenda atto che non ci sono più le condizioni per andare avanti e vada a casa. Ma sono certo che così non sarà e che prima di venerdì, continuando la sceneggiata, revocherà le dimissioni. Sono altrettanto certo che la compagine di maggioranza è così divisa, sia all’interno dei singoli partiti sia a livello di compagine consiliare, che certamente prima di Natale ci saranno ancora sorprese, perché il punto nodale della questione è che al loro interno nessuno si fida più di nessuno. La città si aspetta di conoscere e capire perché Marcon ha aperto la crisi e, nel caso in cui revochi le dimissioni, perché ha ritrovato la fiducia di andare avanti.
1° puntata: GLI ANTEFATTI E LE DIMISSIONI 24 GIUGNO
Antefatti: circa 8 mesi prima tre consiglieri comunali di maggioranza abbandonano il gruppo consiliare della Lega e formano un gruppo misto, a cui si aggrega temporaneamente il consigliere uscito dal gruppo di Fratelli d’Italia (partito che in consiglio resta rappresentato da una sola persona). I tre fuorusciti non fanno mai mancare nelle votazioni importanti il loro voto favorevole alle proposte del sindaco Marcon.
Fatto precedente: in sede di comunicazioni iniziali nel consiglio comunale del 22 giugno, il nostro capogruppo Sebastiano Sartoretto si rivolge ai tre fuorusciti, che non hanno mai spiegato le ragioni del loro costituirsi in gruppo misto. Non riceve nessuna risposta né dai tre del gruppo misto né dal capogruppo della Lega, che resta in silenzio.
Fatto concomitante: la Lega, dopo anni di commissariamento dei suoi livelli provinciali e regionali, avvia il percorso congressuale. Il nuovo segretario provinciale sembra di una corrente diversa da quella di Marcon. Sabato 24 giugno viene eletto il nuovo segretario regionale della Lega, anche lui di una corrente diversa da quella di Marcon.
Le dimissioni: sabato 24 giugno verso sera il sindaco Marcon deposita in Comune una lettera di due righe con cui comunica le proprie dimissioni da sindaco. In automatico, decadrebbe anche da Presidente della Provincia. Al contempo Marcon pubblica sui social un lungo post in cui, senza fare nomi ma accennando a diversi fatti, attacca la Lega a tutti i livelli, da Salvini a Zaia e poi giù, fino ad attaccare alcuni consiglieri comunali e alcuni suoi assessori. Per legge, c’è un periodo di “sospensione”: entro 20 giorni il sindaco può ritirare le dimissioni; scaduto quel termine diventano irrevocabili, il prefetto nomina un commissario e si va ad elezioni anticipate, che in questo caso si sarebbero tenute a giugno 2024 in concomitanza con le elezioni europee.
Le reazioni della Lega e degli altri partiti di maggioranza: auspicano che Marcon ritiri le dimissioni, pensando soprattutto al problema della Provincia di Treviso. Marcon replica subito che ci ripenserà solo alle sue condizioni. Nei giorni successivi non attacca più la Lega, a nessun livello, e tutti i leghisti (dai vertici regionali in giù) sono pronti a perdonarlo qualificando le sue parole soltanto come uno “sfogo”. L’importante è che resti sindaco per non mollare la Provincia, perché ci sono circa 60 sindaci che hanno meno di 18 mesi alla scadenza del mandato e quindi non potrebbero assumere la presidenza della Provincia; sarebbe un bel problema; così Marcon è riuscito a attirare su di sé l’attenzione e l’appoggio di tutti i livelli della Lega!
L’andamento durante la “sospensione”, Marcon si concentra sull’attacco ai 3 consiglieri transfughi e chiede verifiche di maggioranza.
DAVID SASSOLI: IL CIRCOLO PD DI CASTELFRANCO VENETO RICORDA IL GRANDE DEMOCRATICO ED EUROPEISTA
La scomparsa di Sassoli ha lasciato in tutti noi qualcosa di significativo; lo ricordiamo con alcune testimonianze:
Dal PD Nazionale: Addio David Sassoli, uomo di visione e principi che cercheremo di portare avanti
L’intervento di Letta alla Camera per la commemorazione in ricordo di David Sassoli: Video e testo
David Sassoli al Parlamento Europeo: video
Provincia di Treviso – Rinnovo Consiglio 2021-
E’ stato rinnovato il Consiglio Provinciale di Treviso riconfermando Presidente Stefano Marcon
Di seguito l’elenco per lista dei nuovi Consiglieri eletti:
- Avanti Treviso – 3 seggi : Fabio Chies, Loredana Crosato, Fabio Maggio
- Marcon Presidente – 9 seggi : Martina Bertelle, Oscar Bordignon, Roberto Borsato, Andrea Cogo, Mauro Fael, Francesca Laner, Alessandro Righi, Claudio Sartor, Marinella Tormena.
- Civici per Marcon Presidente – 1 seggio : Roberto Fava
- Amministratori di Marca – 3 seggi : Sebastiano Sartoretto, Anna Spinnato, Maria Tocchetto.
A Sebastiano Sartoretto i complimenti per la riconferma a Consigliere Provinciale di tutto il Circolo PD di Castelfranco e i migliori auguri di buon lavoro.

http://https://www.facebook.com/pdcastelfrancoveneto/posts/4926493680741533
SINTESI DELL’AGORA’: Mortalità delle donne per cancro al seno: cosa vogliamo dal Servizio Sanitario Nazionale?
SINTESI DELL’AGORÀ
Il cancro alla mammella, se diagnosticato per tempo e correttamente, è quasi sempre curabile e risolvibile; eppure è tuttora in Italia, anche in Veneto, la prima causa di morte delle donne in età giovane e adulta [Tra i giovani adulti (25-44 anni) le principali cause di morte tra gli uomini sono i traumi (incidenti stradali e suicidi), mentre tra le donne la principale causa è il tumore della mammella cui seguono i traumi. Tra gli adulti (45-64 anni) le cause predominanti sono i traumi e le cardiopatie ischemiche tra gli uomini e il tumore della mammella tra le donne *]. Cosa si può fare per tutelare meglio la salute delle donne? E per ridurre la mortalità? Cosa vogliamo dal Servizio Sanitario Nazionale? A quale età deve iniziare lo screening? Perché ci sono differenti strategie adottate dalle diverse Regioni? È possibile stabilire un LEA (livello essenziale di assistenza) di migliore qualità ed efficacia valido per tutta Italia? È davvero un problema che riguarda solo le donne?
Se ne è discusso con autorevoli contributi dal Veneto e dalla Regione Emilia Romagna: la dr.ssa Rita Vacondio responsabile dell’Unità di Diagnostica Senologica dell’ospedale di Reggio Emilia, il dr. Bernardino Spaliviero radiologo senologo, la dr.ssa Beatrice Marcon ginecologa, il dr. Claudio Beltramello responsabile del Gruppo Sanità del PD Veneto, e altre persone presenti in sala oppure collegate on line. Hanno portato il loro saluto e contributo Giulia Tonel, portavoce delle Donne democratiche della provincia di Treviso, Annamaria Bigon, Consigliera regionale del Veneto, Teresa Spaliviero, segretaria del Circolo PD di Castelfranco Veneto. Sono state formulate tante riflessioni e proposte. È stata evidenziata la criticità rappresentata dal divario tra Regioni, soprattutto nel confronto tra Regioni del centro-nord e quelle dell’Italia meridionale e insulare, ma anche il divario presente nella stessa area settentrionale, ad esempio tra Regione Emilia Romagna (dove lo screening comincia a 45 anni e l’offerta attiva del servizio porta ad un tasso di adesione molto elevato) e Regione del Veneto (con screening solo dai 50 anni, per citare solo una differenza). Il divario tra Regioni riguarda tanti aspetti: la modalità di condurre lo screening mammografico, le fasce d’età delle donne coinvolte, l’ampiezza della platea di donne che non hanno la possibilità di accedere a validi screening, la tempestività e l’accuratezza di diagnosi approfondite, la presa in carico costante in tutto il percorso di cura. Si è ribadita la necessità di ridurre le differenze territoriali, non ci devono essere donne “privilegiate” perché vivono nel centro nord e donne “sfortunate” con una maggiore probabilità di morire giovani per cancro al seno solo perché vivono al sud. Bisogna contenere l’attuale eccessiva regionalizzazione della sanità. Bisogna estendere ed applicare davvero in tutto il territorio nazionale uno stesso protocollo di PDTA (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) già attuato nelle regioni più avanzate, come l’Emilia Romagna, che comprende anche l’assistenza psicologica per la donna e per la sua famiglia, soprattutto in presenza di bambini piccoli.
PROPOSTE CORRELATE:
Favorire la specializzazione medica in RADIOLOGIA e l’ulteriore specializzazione in SENOLOGIA.
Ricerca-studio sui COSTI di: donna morta per cr al seno, donna guarita, diagnosi precoce.
SCREENING MAMMARIO: ridurre il divario tra regioni e migliorare le modalità organizzative
Contrastare la fuga dei medici dal Servizio Sanitario pubblico
Personalizzare lo Screening Mammario





