• STORIA DI UNA MARCONATA: QUINTA PUNTATA. GLI INTERVENTI DI CASTELFRANCO MERITA NEI CONSIGLI COMUNALI DI LUGLIO E AGOSTO 2023

    Sull’amministrazione comunale di Castelfranco Veneto, il teatrino estivo delle dimissioni da sindaco di Stefano Marcon, poi ritirate, delle dimissioni di assessori e consiglieri comunali, del successivo rimpasto della Giunta e della surroga di alcuni consiglieri, che ha riguardato esclusivamente la Lega, sembra essersi concluso.

    Stefano Marcon è tuttora sindaco, non sappiamo per quanto ancora, visto che, comprendendo il suo voto, può contare su una maggioranza di soli 13 consiglieri su 25.

    Le vicende sono note. Il 25 luglio scorso, dopo il ritiro delle dimissioni, si è tenuto un consiglio comunale   il cui o.d.g. comprendeva una mozione presentata dallo stesso sindaco per verificare se aveva ancora una maggioranza. Il successivo 8 agosto si è tenuta un’altra seduta  del consiglio per l’approvazione della nomina a consiglieri di tre persone per la surroga del consigliere Zanellato, dimissionario, e dei due consiglieri decaduti in quanto nominati assessori.

    La nuova composizione di Giunta e Consiglio è reperibile nel sito web del Comune.

    I cinque consiglieri di Castelfranco Merita (Sebastiano Sartoretto, Claudio Beltramello, Alessandro Boldo, Gianni Fiscon, Nazzareno Bolzon) hanno tutti preso la parola durante questi ultimi due consigli comunali, con interventi di rilevante spessore politico nei quali, oltre ad una chiara lettura delle vicende castellane, emerge una visione politica di alto profilo. I singoli punti di vista dei nostri consiglieri, oggetto dei loro interventi, compongono una visione omogenea e coerente, che rende l’idea dei principi e dell’azione politica della nostra coalizione.

    Si ritiene utile fornire la trascrizione letterale degli interventi dei nostri consiglieri nelle due sedute del 25 luglio (leggi) e dell’8 agosto (leggi), riportata nei documenti allegati a questa mail, e se ne consiglia una attenta lettura quale contributo ad una riflessione politica.

    Le intere sedute del consiglio possono essere viste nella pagina Youtube del Comune.

    Un caro saluto

    Il leader della coalizione Castelfranco Merita

    Sebastiano Sartoretto

     

    PUNTATE PRECEDENTI

     

    4° puntata         INTERVISTA DI ZORZI  SEGRETARIO PROVINCIALE   DEL PD          12 LUGLIO

    La lettura del Partito Democratico viene affidata a un post di Giovanni Zorzi, segretario provinciale del PD, del 12 luglio 2023: “Da castellano mi sento preso in giro. La città è stata tenuta in scacco per due settimane da un sindaco e da una maggioranza che, evidentemente a corto di idee, ambizione e strategie, scaricano tra di loro la frustrazione con litigi e ricatti che non c’entrano nulla con il bene di Castelfranco.

    Mi consola pensare che siamo ai titoli di coda di un brutto film che dura ormai da tredici anni: il centrodestra poco ha fatto in questi anni e ora, con questa maggioranza litigiosa e raccogliticcia, nulla farà. Non farà nulla per contrastare la perdita di attrattività della città, non farà nulla contro gli aumenti dei costi dei servizi per le famiglie, non farà nulla per il commercio che langue, per la carenza di aree verdi, per le infrastrutture che mancano, per l’ospedale dimezzato, per gli affitti alle stelle, per i giovani che scappano alla ricerca di posti più stimolanti dove vivere.

    Sono convinto che dopo tutto questo teatrino imbarazzante i castellani non abbiano più voglia di farsi prendere in giro e che il momento di voltare finalmente pagina arriverà presto.”

     

    3° puntata         RITIRO DELLE DIMISSIONI           12 LUGLIO

    I movimenti convulsi di un sindaco dimissionario che vorrebbe trovare giustificazioni per il ritiro delle dimissioni, che aveva deciso fin dall’inizio.

    Si segnala il tentativo, inizialmente concordato con Marcon ma poi fallito, della lista “Punto d’Incontro” di allargare la maggioranza comprendendo le opposizioni in una sorta di governo di emergenza. Né le opposizioni né i partiti di maggioranza hanno apprezzato questo tentativo.

    Alla fine Marcon ritira le dimissioni, dopo 18 giorni, il 12 luglio. Con una conferenza stampa in municipio (stavolta non con un post su facebook) Marcon annuncia una verifica in Consiglio Comunale e un probabile rimpasto della Giunta (sembra più che altro per salvare le apparenze sulle motivazioni delle dimissioni).

    Sui social dilaga l’ironia, ad esempio: Alle 12:30 presso l’ufficio del sindaco Marcon, l’ultimo atto della sceneggiata: “Il dimissionario pentito

    La consigliera provinciale Antonella Tocchetto del Partito Democratico commenta: “Cosa ha ottenuto da tutto ciò? Se la sua mossa era stata fatta pensando di ottenere la garanzia di essere il prossimo candidato unitario del centrodestra a presidente della Provincia con elezione diretta, come sembra passi in Parlamento, non mi pare che l’operazione sia andata in porto”.

     

    2° puntata:        LA POSIZIONE DEL PD E DELLA COALIZIONE CASTELFRANCO MERITA

    Nell’intervista del 29 giugno (Il Gazzettino e La Tribuna del 30.6.2023), Sebastiano Sartoretto stigmatizza la mossa del sindaco: “Marcon, basta sceneggiate!” “Questo non ha niente a che vedere con la democrazia e il sano dibattito politico, ma solo con ripicche di natura personale all’interno della Lega. È probabile che si concluderà a tarallucci e vino, con Marcon che ritirerà le dimissioni, dicendo di farlo per il bene della città. Succederà che Marcon ritirerà le dimissioni e si accontenterà del bacio della pantofola.” Sartoretto sostiene anche che i tre consiglieri debbano spiegare in Consiglio le ragioni per cui sono usciti dalla Lega e hanno costituito il gruppo misto. Il sindaco parla di ricatti politici che hanno causato rallentamenti amministrativi, ma di tutto questo niente abbiamo visto né saputo. Marcon non fa una bella figura davanti alla città. Non si possono usare le istituzioni per questi giochetti, perché quando qualcuno fa una denuncia, la deve esplicitare e prendere gli adeguati provvedimenti.

    PD – 6 luglio- MANCA ANCORA UNA SUDDITA AL BACIO DELLA PANTOFOLA !

    “Stefano Marcon in questo periodo sta ancora facendo il presidente della Provincia o è tutto sospeso in attesa dell’ultimo vassallo che deve effettuare il bacio della pantofola, di storica memoria, e che quindi dopo l’inchino al papa della maggioranza di Castelfranco possa tornare il papa anche in Provincia?” Il sarcasmo di Sebastiano Sartoretto, consigliere provinciale e consigliere comunale di Castelfranco del PD Castelfranco Veneto, ha incendiato l’assemblea ieri pomeriggio al Sant’Artemio (consiglio provinciale convocato dallo stesso Marcon). (da Il Gazzettino)

    Nella maggioranza nessuno si fida più di nessuno. A fronte del tentativo della lista “Punto d’Incontro (v. 3° puntata, ndr), l’11 luglio Sebastiano Sartoretto commenta: Sono due anni e mezzo che cerchiamo un punto d’incontro con la maggioranza che su questi temi, uno su tutti la piscina, ha fatto e disfatto senza mai confrontarsi nel concreto. Adesso non c’è più spazio per il confronto, c’è solo la possibilità che, con un sussulto di dignità politica, Marcon prenda atto che non ci sono più le condizioni per andare avanti e vada a casa. Ma sono certo che così non sarà e che prima di venerdì, continuando la sceneggiata, revocherà le dimissioni. Sono altrettanto certo che la compagine di maggioranza è così divisa, sia all’interno dei singoli partiti sia a livello di compagine consiliare, che certamente prima di Natale ci saranno ancora sorprese, perché il punto nodale della questione è che al loro interno nessuno si fida più di nessuno. La città si aspetta di conoscere e capire perché Marcon ha aperto la crisi e, nel caso in cui revochi le dimissioni, perché ha ritrovato la fiducia di andare avanti.

     

     

    1° puntata:        GLI ANTEFATTI E LE DIMISSIONI                               24 GIUGNO      

    Antefatti: circa 8 mesi prima tre consiglieri comunali di maggioranza abbandonano il gruppo consiliare della Lega e formano un gruppo misto, a cui si aggrega temporaneamente il consigliere uscito dal gruppo di Fratelli d’Italia (partito che in consiglio resta rappresentato da una sola persona). I tre fuorusciti non fanno mai mancare nelle votazioni importanti il loro voto favorevole alle proposte del sindaco Marcon.

    Fatto precedente: in sede di comunicazioni iniziali nel consiglio comunale del 22 giugno, il nostro capogruppo Sebastiano Sartoretto si rivolge ai tre fuorusciti, che non hanno mai spiegato le ragioni del loro costituirsi in gruppo misto. Non riceve nessuna risposta né dai tre del gruppo misto né dal capogruppo della Lega, che resta in silenzio.

    Fatto concomitante: la Lega, dopo anni di commissariamento dei suoi livelli provinciali e regionali, avvia il percorso congressuale. Il nuovo segretario provinciale sembra di una corrente diversa da quella di Marcon. Sabato 24 giugno viene eletto il nuovo segretario regionale della Lega, anche lui di una corrente diversa da quella di Marcon.

    Le dimissioni: sabato 24 giugno verso sera il sindaco Marcon deposita in Comune una lettera di due righe con cui comunica le proprie dimissioni da sindaco. In automatico, decadrebbe anche da Presidente della Provincia. Al contempo Marcon pubblica sui social un lungo post in cui, senza fare nomi ma accennando a diversi fatti, attacca la Lega a tutti i livelli, da Salvini a Zaia e poi giù, fino ad attaccare alcuni consiglieri comunali e alcuni suoi assessori. Per legge, c’è un periodo di “sospensione”: entro 20 giorni il sindaco può ritirare le dimissioni; scaduto quel termine diventano irrevocabili, il prefetto nomina un commissario e si va ad elezioni anticipate, che in questo caso si sarebbero tenute a giugno 2024 in concomitanza con le elezioni europee.

    Le reazioni della Lega e degli altri partiti di maggioranza: auspicano che Marcon ritiri le dimissioni, pensando soprattutto al problema della Provincia di Treviso. Marcon replica subito che ci ripenserà solo alle sue condizioni. Nei giorni successivi non attacca più la Lega, a nessun livello, e tutti i leghisti (dai vertici regionali in giù) sono pronti a perdonarlo qualificando le sue parole soltanto come uno “sfogo”. L’importante è che resti sindaco per non mollare la Provincia, perché ci sono circa 60 sindaci che hanno meno di 18 mesi alla scadenza del mandato e quindi non potrebbero assumere la presidenza della Provincia; sarebbe un bel problema;  così Marcon è riuscito a attirare su di sé l’attenzione e l’appoggio di tutti i livelli della Lega!

    L’andamento durante la “sospensione”, Marcon si concentra sull’attacco ai 3 consiglieri transfughi e chiede verifiche di maggioranza.

     

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