• Tina Anselmi, una bandiera del Partito democratico di Castelfranco Veneto

    Mai come in questo momento di emergenza per il coronavirus il lavoro di Tina Anselmi si è dimostrato di fondamentale importanza per la salute di tutti gli italiani.

    Ce lo ricorda un interessante articolo dell’Huffinghton Post nell’edizione del 11/3/2020 :  Il Servizio Sanitario Nazionale ha una madre: Tina Anselmi.  “Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), quello a cui stiamo tutti dicendo grazie, soprattutto in questo momento, quello che sta assicurando salute e coesione nazionale, oggi con maggiori evidenze, nasce nel 1978.  Reca la firma di Tina Anselmi. Fu un dibattito importante, quello per l’istituzione del SSN, seguito da una legge fondamentale per lo sviluppo umano, sociale e civile del nostro Paese. E il perché lo stiamo vedendo in questi giorni. E allora cerchiamo di ricordare figure della nostra vita politica che sicuramente non hanno anteposto contrattazioni di parte e di breve periodo all’interesse generale. Una di queste è Tina Anselmi, alla quale nessuno di noi dovrebbe dimenticare di dire grazie….”

    Il Circolo del Partito Democratico di Castelfranco è orgoglioso di avere come punto di riferimento la grande concittadina Tina Anselmi, nei cui valori e ideali si riconosce pienamente.

    Ricordiamo le tappe principali della sua storia:

    • Nel Settembre 1943, all’età di 17 anni decide di prender parte attivamente alla Resistenza dopo essere stata costretta dai nazifascisti ad assistere a Bassano del Grappa all’impiccagione di trentuno prigionieri per rappresaglia.
    • E’ stata deputata ininterrottamente per 6 legislature, dal 1968 al 1992;  nel corso del suo lungo mandato parlamentare fece parte delle commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali occupandosi molto dei problemi della famiglia e della donna
    • Nel 1976è stata ministra del lavoro e della previdenza sociale; la prima donna ministro; un fatto storico;  si deve a lei la legge sulle pari opportunità, che apriva alla parità salariale e di trattamento nei luoghi di lavoro, nell’ottica di abolire le discriminazioni di genere fra uomo e donna.
    • Dal 1978 al 1979 è stata ministra della sanità e come tale  ha firmato la legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale
    • Dopo l’assassinio di Aldo Moro, il 9 Maggio 1978, nella consapevolezza che il clima politica stava per finire vengono approvate in rapida successione alcune leggi di fondamentale importanza in campo sociosanitario:
    • Il 13 Maggio viene approvata  la legge 180 di riforma della psichiatria con la chiusura dei manicomi, detta anche legge Basaglia, legge che verrà assorbita dalla riforma del SSN per evitare il referendum abrogativo.
    • La legge sulla regolamentazione dell’interruzione di gravidanza verrà approvata dapprima il 22 maggio e infine il 23 dicembre 1978;  verrà confermata definitivamente il 17/5/1981 quando il 68% degli elettori voterà a suo favore contro la richiesta del referendum abrogativo
    • Ancora da Ministro della Sanità nel ’79, dopo aver deciso il ritiro dal mercato di farmaci, che una commissione tecnica aveva giudicati inutili o addirittura dannosi, venne sottoposta a un tentativo di corruzione da parte di un esponente delle industrie farmaceutiche che il mattino dopo lei rese pubblico. Dopo pochi giorni la sua auto fu fatta saltare in aria.
    • Nel 1981 è stata nominata presidente della commissione sulla P2 dalla Presidente della Camera Nilde Jotti che aveva piena fiducia nella sua determinazione, rettitudine e forza morale. (Foto di Tina Anselmi con Nilde Iotti) La P2 era una loggia deviata della Massoneria, che si scoprì poi stare dietro alle forze eversive in Italia. Il suo capo Licio Gelli, da tempo deceduto, è stato riconosciuto recentemente dalla magistratura mandante della strage di Bologna.  Ha svolto questo delicatissimo compito dall’81 all’84 con tenacia e coraggio, spesso molto criticata anche da esponenti importanti del suo stesso partito; alla fine svelò l’elenco degli appartenenti alla loggia massonica deviata (più di 2000) ed il loro ruolo attivo di sostegno all’eversione, alla corruzione finanziaria, in collegamento anche con la mafia, la criminalità organizzata, la finanza internazionale. La relazione finale è stata approvata quasi all’unanimità, cosa molto rara per quei tempi.

    Succede spesso ai grandi personaggi della storia di essere apprezzati solo relativamente in vita e di venire valorizzati in modo adeguato solo dopo la loro morte; questo è successo anche per Tina Anselmi il cui ruolo storico si è reso sempre più evidente con il passare degli anni dopo il 2016, anno della sua morte.

    Da allora sono stati pubblicati 3 libri e ci sono state numerose manifestazioni e convegni  che hanno permesso di approfondire le sue idee, i suoi valori e principi e di comprendere meglio la sua importanza nella storia italiana:

    • Nel Dicembre 2016 è stato pubblicato dall’Editore Sperling & Kupfer il saggio autobiografico “Storia di una passione politica”; il suo esempio e la sua testimonianza potrebbe e forse dovrebbe entrare nell’antologia dei testi da commentare nelle scuole e rivolto ai giovani e agli studenti non solo di Castelfranco.
    • Il 23 settembre 2017 è stato tenuto a Treviso al Palazzo dei Trecento un convegno di studio sul “Rapporto di Tina Anselmi con il territorio trevigiano” e sul suo contributo alla vita nazionale, con particolare attenzione al contributo dato alla Democrazia Cristiana
    • IL 2 Dicembre 2017 il Circolo PD di Castelfranco Veneto ha organizzato presso il Teatro Accademico il Convegno “L’EREDITA’ DI TINA ANSELMI E LIVIO FRATTIN NEI SISTEMI SANITARI E SOCIALI: QUALI PROSPETTIVE?”  (vedi sintesi del Convegno)
    • Nel Settembre 2018 è stato pubblicato il libro “La primavera delle ragazze” della prof.sa Rita Caberlin, nel quale si può be capire quale sarebbe stato l’impegno sociale e politico di Tina Anselmi.
    • Il 25 marzo 2019 in occasione del 92° anniversario della sua nascita è stata tenuto a Bologna un Convegno su “Un profilo di Tina Anselmi – Contributo all’evento P2 STORY “ ad opera della storica bolognese Cinzia Venturoli della Camera del Lavoro metropolitana di Bologna
    • Nel Dicembre 2016 una intera trasmissione di Rai Storia (Canale 54) condotta dal Prof. Bernardini è stata dedicata a Tina Anselmi. Al giornalista che le chiedeva che senso aveva per lei il delitto Moro, ha risposto: “Mi sono fatta un’idea chiarissima di quello che è accaduto e di questo ne sono certissima: con questo atto non è stato ucciso solo l’uomo e il politico, ma è stata uccisa la speranza di una sana democrazia in Italia”  In effetti dopo questo evento il corso della storia è deviato, la qualità della nostra democrazia è cambiata in peggio; sono venuti i tempi di Craxi, di tangentopoli, dell’aumento incontrollabile del debito, e poi gli anni bui del ventennio berlusconiano.  Alla fine, a Bernardini che chiedeva il luogo dove andare per ricordare Tina Anselmi, il consulente storico ha risposto: “Dove ci sono le sue origini e le sue radici, a Castelfranco Veneto”

    Ma questa città non assomiglia più a quella che, negli anni che vanno dal 1945 al 2000,  fu di Tina Anselmi e dei suoi grandi concittadini Domenico e Gino Sartor; fa impressione confrontare quella grande Castelfranco con l’attuale realtà politica, economica e sociale attuale.
    A queste nostre radici potremo e dovremo ritornare più spesso, se vogliamo riprendere la strada della crescita, soprattutto etica e morale.

     

    • 25/3/2020. Ricorre oggi il 93 anniversario della nascita della nascita di Tina Anselmi: maestra, partigiana, sindacalista, prima donna ministro della Repubblica. Da ministro della Sanità nel 1978 ha promosso la nascita del Servizio Sanitario Nazionale, rendendo pienamente la salute un diritto universale e l’accesso alle cure libero e gratuito. Oggi più che mai, in questo momento difficile, ricordiamo che è grazie alla sua determinazione se l’Italia ha un sistema sanitario tra i migliori al mondo. Nella battaglia quotidiana che medici e infermieri stanno combattendo contro il #Covid19, non dimentichiamoci che la nostra sanità pubblica è un bene comune da difendere con forza e orgoglio.

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